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Le telecamere possono essere utilizzate per licenziare un dipendente?

Nel caso in cui un datore di lavoro sospetti una condotta poco onesta da parte di un impiegato potrebbe avere l’idea di servirsi di un sistema di telecamere di videosorveglianza per avere una prova certa dell’illecito. Ma quali sono i casi in cui è possibile utilizzare questo strumento senza violare delicate leggi come quella sulla privacy?

Telecamere di sorveglianza sui luoghi di lavoro: regole e limiti.

Iniziamo dalla doverosa premessa che spiare in autonomia i propri dipendenti costituisce un reato, a meno che non vengano rispettate una serie di regole e limitazioni. Inizialmente, l’articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori prevedeva il divieto di utilizzare impianti audiovisivi e altre apparecchiature atte al controllo a distanza del personale dipendente, ma la riforma del 2015 (Jobs Act) ha introdotto una modifica a tutela del datore di lavoro.

Ai sensi del nuovo testo è possibile controllare a distanza i propri dipendenti, ma l’utilizzo delle telecamere deve essere autorizzato da accordo sindacale o da parere favorevole dell’Ispettorato del Lavoro (anche se l’impianto resta spento). Inoltre, il controllo deve rispondere alla precisa esigenza di tutelare il patrimonio aziendale, accertando eventuali condotte illecite.

Al datore di lavoro spetta il compito di informare i propri dipendenti su come vengono effettuati i controlli e in che modo potrà essere eventualmente utilizzato il materiale raccolto. Inoltre, dovrà anche indicare chiaramente la presenza delle telecamere per mezzo dell’apposito cartello “Area videosorvegliata”, da collocare prima del raggio di azione e in posizione immediatamente visibile.

Naturalmente, le operazioni di sorveglianza richiedono anche il rispetto assoluto della normativa sulla privacy, adottando adeguate misure di sicurezza a protezione dei dati raccolti come previsto dal GDPR.

Videosorveglianza da parte di un investigatore privato

Le frodi aziendali rappresentano un grosso problema perché non vanno solo a compromettere il rapporto di fiducia tra datore di lavoro e dipendente, ma possono portare anche a una serie di violazioni come il furto di merci o di dati aziendali oppure a veri e propri atti di concorrenza sleale.

In questi casi, il datore di lavoro può affidarsi a un’agenzia investigativa che utilizzerà delle telecamere nascoste in punti strategici degli spazi aziendali al fine difensivo, ovvero per tutelare la compagnia da comportamenti illeciti come assenteismo sul luogo di lavoro, concorrenza sleale e altre azioni che possono essere causa di danni reali. Le videocamere non potranno, invece, mai essere utilizzate per controllare il lavoro dei dipendenti.

L’intervento di un detective privato autorizzato dalla Prefettura permetterà di raccogliere le prove nella maniera corretta, così da utilizzarle in fase giudiziale senza che si trasformino in un boomerang per il datore di lavoro. Milano Investigazioni può contare su detective esperti di indagini aziendali che potranno scoprire furti, ammanchi contabili e casi di infedeltà aziendale anche attraverso strumenti per la videosorveglianza, nel rispetto assoluto della privacy e dello Statuto dei Lavoratori.