Falsi incidenti e dichiarazioni fraudolente: dodici persone a processo a Genova per una truffa assicurativa
8-11-2021
Quella del gruppo delle truffe assicurative fermato dalla Polizia Locale di Genova era un’attività ormai decennale e per dodici persone tra i sessanta indagati, le forze dell’ordine hanno fatto scattare le misure cautelari, sostenendo che questi avrebbero simulato falsi incidenti (addirittura più di uno nello stesso giorno) al fine di raggirare le compagnie di assicurazione.
Tutto ha inizio in seguito a una denuncia depositata dalla compagnia assicurativa Aviva, la quale inizia ad avere sospetti in seguito ad alcune anomalie nei sinistri riportati dalla carrozzeria gestita da uno degli indagati.
Per capire il sistema della truffa, basti pensare che un incidente sarebbe stato causato da una Porsche Carrera guidata da una donna di 93 anni morta da un anno. In effetti, la banda si inventava di sana pianta sinistri stradali mai accaduti, oppure avvenuti, ma con danni ben inferiori rispetto a quanto poi dichiarato sui documenti ufficiali destinati alle compagnie di assicurazioni. In cambio di denaro, piccoli favori o della riparazione del veicolo stesso, i proprietari delle autovetture venivano convinti dall’associazione a delinquere (provvista di avvocati), a rilasciare false dichiarazioni e a fornire i propri dati personali per l’organizzazione delle truffe.
Contestualmente alle ordinanze cautelari – che comprendono nove arresti domiciliari, un arresto ordinario, un obbligo di presentazione giornaliero all’ufficio di Polizia e la sospensione dall’esercizio della professione per i due avvocati – sono stati perquisiti 30 edifici in cui le forze dell’ordine hanno rinvenuto documentazione cartacea e persino alcuni dei veicoli impiegati per le truffe. Grazie al materiale raccolto è stato possibile ricostruire più di trecento falsi sinistri e, di conseguenza, un elevato numero di false testimonianze davanti alle autorità giudiziarie.
Oltre ai beni fisici, l’analisi della situazione patrimoniale e fiscale del gestore della carrozzeria e della sua famiglia ha permesso il sequestro preventivo di sei milioni e mezzo di euro sotto forma di investimenti finanziari.
La vicenda sembra aver trovato un lieto fine quanto mai inaspettato: come riportato dalla Procura del capoluogo genovese, l’uomo si è detto deciso a saldare per intero il debito con la giustizia, proponendosi di donare a titolo di beneficenza una somma pari a 750.000 euro a favore dell’Istituto Gaslini e di 100.000 euro all’Istituto San Marcellino. Il sostituto procuratore Giovanni Arena ha definito il gesto “una cosa di cui è difficile trovare, in questo specifico ambito, dei precedenti”.
Edoardo Garrone e Renato Botti, rispettivamente presidente e direttore generale dell’ospedale, hanno dichiarato di essere molto felici di questa donazione veramente importante che consentirà l’acquisto di una nuova Tomografia Assiale Computerizzata (TAC), prima in Europa per le caratteristiche, specificamente dedicata alle attività diagnostiche dei piccoli pazienti. I dirigenti hanno, inoltre, voluto ringraziare pubblicamente la Procura e le Forze dell’Ordine di Genova, sottolineando che la città può contare su uomini dello Stato che sanno unire le forze per portare aiuto a chi ne ha più bisogno.
Il ruolo dell’investigatore privato nelle truffe assicurative
Accanto a questi casi così eclatanti che vedono le forze dell’ordine impegnate in indagini che possono durare anche anni, le compagnie assicurative possono mettersi al riparo da tentativi di frode da parte di assicurati disonesti che richiedono risarcimenti danni inesistenti grazie alle indagini di un detective privato.
Il team di Milano Investigazioni propone indagini assicurative discrete e puntuali, che permettono di risalire ai tentativi di frode non solo per quanto riguarda i sinistri automobilistici, ma anche per la verifica di danni e richieste di risarcimento per incendi e furti di merce avvenuti in capannoni industriali o magazzini.