Anche la ex che fa spese di lusso ha diritto all’assegno di mantenimento
Le spese considerate “di lusso”, come l’acquisto di un’automobile o di uno scooter, che la ex moglie fa con il proprio stipendio, non le tolgono il diritto all’assegno di mantenimento da parte dell’ex marito libero professionista con guadagno e potenzialità lavorative elevate. Questa la decisione della Cassazione, che con l’ordinanza n. 1154 del 22 gennaio 2015, ha ribaltato il giudizio di appello, che aveva negato alla donna il diritto all’assegno, che invece era riconosciuto ai due figli della coppia. Lei, stipendio di 1.200 euro, assegnataria della casa coniugale pur di proprietà dei genitori del marito e intestataria di titoli, acquista con lo stipendio un’auto e uno scooter. Lui, libero professionista affermato e con reddito di molto superiore, chiede, per questo motivo, di non doverle più l’assegno di mantenimento, pur continuando a versarlo ai figli. La Corte sottolinea invece oltre alla mancanza di mezzi adeguati a poter mantenere un tenore di vita analogo a quello tenuto nel corso del matrimonio, sia la disparità economica evidente esistente tra i due coniugi ad essere rilevante ai fini della concessione del contributo al mantenimento.