Come un investigatore privato può controllare l’attività dei lavoratori
Controllare l’attività dei dipendenti è possibile ma con alcune limitazioni. Bisogna infatti sapere che lo Statuto dei lavoratori pone una serie di divieti, fra cui l’impiego delle guardie giurate se non per contestare fatti illeciti, come ad esempio i furti aziendali.
Il ricorso all’agenzia Milano Investigazioni per monitorare il comportamento del prestatore d’opera, fuori, dentro e dopo l’orario di lavoro, si rivela determinante per contrastare condotte contrarie alla legge che possono generare anche danni economici di grossa entità.
Controllo del dipendente durante l’attività lavorativa
In linea generale la normativa in vigore ammette i controlli nei riguardi dei dipendenti ai fini difensivi, ovvero indirizzati a soggetti che sono sospettati di commettere reati. A questo riguardo, basti pensare al cassiere che non emette lo scontrino, al magazziniere che ruba la merce in un negozio. In situazioni del genere il datore può richiedere l’installazione delle telecamere, anche senza previo accordo con i sindacati in mancanza di apposita segnalazione dell’impianto con cartelli.
Naturalmente il monitoraggio degli impiegati durante le ore lavorative può essere svolto mediante personale interno e mai esterno. Questo vuol dire che non è ammesso far pedinare un dipendente che si trova in azienda da un agente investigativo, ma è invece possibile il controllo da parte di un superiore gerarchico. Le guardie giurate, invece, possono verificare eventuali furti e ulteriori illeciti commessi ai danni del datore di lavoro.
La Corte di Cassazione ha riconosciuto come ammissibile l’impiego di finti clienti da parte del datore di lavoro, al fine di appurare l’effettiva correttezza nell’espletamento delle mansioni lavorative. In ogni caso il cliente fittizio dovrà limitarsi a quello che farebbe un vero acquirente, ovvero presentarsi alla cassa, chiedere la merce, pagare e contestare la mancata ricezione degli scontrini. In altre parole un investigatore potrà controllare l’avvenuta o meno registrazione della somma ricevuta.
Il controllo del dipendente dopo l’attività lavorativa
Una volta ultimato il turno di lavoro, cioè quando il lavoratore valica il cancello dell’azienda per tornare alle proprie attività personali, è ammissibile il controllo da parte degli investigatori privati.
Per giustificare il ricorso all’agenzia investigativa basta soltanto il sospetto o la mera ipotesi che l’illecito da parte del lavoratore sia in corso di esecuzione. Il controllo dei detective potrà essere anche occulto, a condizione che riguardi illeciti che incidono sul patrimonio dell’azienda.
In altre parole, le attività di controllo del datore di lavoro attraverso l’agenzia investigativa sono legittime quando finalizzate a verificare i comportamenti del lavoratore punibili penalmente o che possano integrare condotte fraudolente.
Si pensi al lavoratore che si finge malato, ma che nei fatti esce comunque di casa per svolgere un altro lavoro, a chi usufruisce dei permessi previsti dalla legge 104/1992 per assistere un familiare disabile quando invece si dedica ad attività ludiche. Altrettanto sanzionabile è il prestatore d’opera che dopo aver timbrato il badge si allontana dal posto di lavoro.
I controlli eseguiti dagli investigatori privati non possono riguardare l’adempimento o meno dell’attività lavorativa, come del resto chiarito dalla Cassazione con la sentenza numero 8388 del 2002. Più nello specifico, i giudici di legittimità hanno spiegato che il pedinamento del dipendente potrà protrarsi anche per diverso tempo, sempre che sia necessario per verificare la commissione di illeciti. Le indagini, in questo caso, non comportano alcuna violazione della privacy del dipendente, a prescindere dai giorni del pedinamento.
Agenzia investigativa e controllo sul dipendente
All’interno di ogni azienda è molto importante che il rapporto fra il datore e i dipendenti sia basato sulla fiducia, ma non sempre le condotte poste in essere dai lavoratori sono leali e corrette. Quando vengono commessi degli illeciti ai danni del datore di lavoro sarà possibile adottare tutte le misure del caso e, ove ricorrano i presupposti, anche il licenziamento.
L’onere della prova grava sempre sul datore, il quale dovrà raccogliere tutti gli indizi utili che attestano la commissione del reato da parte del prestatore d’opera. L’acquisizione delle prove, alla luce di quanto spiegato, non è così semplice come si potrebbe pensare, viste anche le limitazioni previste dallo Statuto dei lavoratori.
Ecco, quindi, che il supporto professionale di Milano Investigazioni si rivela fondamentale per provare l’infedeltà aziendale che si manifesta in svariate forme, dal furto per arrivare all’assenteismo. Le indagini consentono di conoscere meglio i dipendenti e non saranno incompatibili con le disposizioni dello Statuto, in quanto il monitoraggio a distanza non ha lo scopo di controllare l’effettivo svolgimento delle mansioni, bensì eventuali reati.
Il lavoro dei detective diventa necessario anche in fase di selezione del personale, per confermare eventuali promozioni, rinnovare determinate cariche di rilievo e molto altro ancora. Persino i curriculum dei candidati potrebbero contenere false informazioni e per questo le indagini potrebbero mettere in luce controversie passate con altri datori.
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