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Come difendersi dalla concorrenza sleale di un ex dipendente

Come difendersi dalla concorrenza sleale di un ex dipendente

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Come difendersi dalla concorrenza sleale di un ex dipendente

Fare impresa è molto difficile, soprattutto per quelle aziende che puntano su settori particolari di mercato dove la concorrenza è molto agguerrita, specie se i competitor non agiscono in maniera corretta e mettono in atto determinate pratiche – a volte al limite dell’illiceità – da cui difendersi è difficile.

In questi casi si parla della concorrenza sleale, un problema serio e attuale all’interno dei processi industriali. Oltre a palesarsi tramite pratiche commerciali, queste manovre possono essere messe in pratica anche da professionisti o impiegati, soprattutto quelli che hanno concluso un contratto di lavoro. La concorrenza sleale dell’ex dipendente è quella che avviene da un lavoratore che ha cambiato luogo di lavoro e si è trasferito presso un’impresa che lavora nello stesso ambito commerciale di quella precedente. Siccome questa persona era in precedenza stata inserita all’interno dei meccanismi di lavoro dell’azienda che ha lasciato, se conosce segreti e li comunica al datore di lavoro nuovo dandogli un vantaggio si verifica l’illecito. Di seguito è possibile leggere qualche esempio e come difendersi.

Alcuni casi di concorrenza sleale di ex dipendente: quando si verifica?

Fare una casistica definitiva e assorbente dei modi in cui si verifica la concorrenza sleale dell’ex dipendente è difficile. I settori lavorativi sono tanti, così come anche gli uffici e le competenze richieste. In via del tutto esemplificativa, però, si può portare a metro di paragone il caso delle persone che lavorano presso le risorse umane che si spostano da un datore di lavoro all’altro, portando con sé qualifiche e conoscenze ottenute: in gergo tecnico è chiamato know how aziendale e concretizza un vero e proprio caso di concorrenza sleale dell’ex dipendente, soprattutto se le nuove competenze acquisite riguardano metodi attraverso il quale operare meglio.

La concorrenza sleale dell’ex dipendente per eccellenza è quella che si verifica quando il lavoratore – ovvero un gruppo degli stessi unitosi durante il periodo di operatività sotto il medesimo datore di lavoro – si uniscono per iniziare in proprio un’attività nello stesso settore di quello precedente. Questi ultimi potrebbero mettere in atto delle pratiche di vendita volte a danneggiare il competitor presso cui hanno lavorato precedentemente perché, durante il loro rapporto, hanno avuto accesso a informazioni sensibili. Il caso più comune di concorrenza sleale dell’ex dipendente che apre un’impresa in proprio è lo sviamento della clientela: si verifica quando un ex lavoratore contatta persone che sono clienti fissi del vecchio datore di lavoro e le convince, in maniera anche fraudolenta, a diventare acquirenti della nuova attività.

Come difendersi dalla concorrenza sleale dell’ex dipendente: rimedi giuridici e sentenze del giudice

Per ovviare a questi inconvenienti è possibile ricorrere, ad esempio, al patto di riservatezza. Si tratta di un accordo previsto dal Codice Civile che obbliga al lavoratore a non divulgare o utilizzare competenze acquisite durante il periodo di lavoro presso la precedente azienda se, lo stesso, comincia a lavorare per un’impresa dello stesso settore. Naturalmente, questo patto deve avere una durata che può essere fissata per contrattazione privata per un massimo di 5 anni. Tuttavia, il patto di riservatezza (o non concorrenza) ha particolari forme e criteri che deve rispettare per essere valido e, a volte, può rivelarsi insufficiente a tutelare il datore di lavoro.

Il Codice Civile dedica l’intero articolo 2589 agli atti di concorrenza sleale, ma si tratta di un’elencazione veramente basilare. La giurisprudenza, di canto suo, ha avuto merito di sentenziare su queste materie. In alcuni casi specifici la Corte di Cassazione ha stabilito come forme di concorrenza sleale l’operato di due dipendenti che hanno trasmesso alla nuova società dei dati commerciali del precedente datore di lavoro. Questa sentenza, però, è arrivata dopo un lungo e travagliato processo che è stato sbrogliato grazie all’utilizzo di prove raccolte per la parte lesa da investigatori privati.

 

Come indagare in caso di concorrenza sleale dell’ex dipendente

L’investigatore privato per indagare sulla concorrenza sleale dell’ex dipendente è, solitamente, la via più agevole per arrivare in tempi certi a raccogliere prove del comportamento scorretto del lavoratore ormai in forze presso un’azienda concorrente. Quando si verificano determinati fattori aziendali, come ad esempio una riduzione della clientela oppure una contrazione delle vendite senza un calo qualitativo dell’offerta, allora è molto probabile che qualcosa di illecito sia in atto.

L’agenzia di investigazioni private commerciali può indagare facilmente questi aspetti adoperandosi nel pieno rispetto della legge, raccogliendo tutte le prove utili a dare certezza alla concorrenza sleale dell’ex dipendente che hanno valenza certificata in sede processuale, favorendo quindi una possibile sentenza positiva del giudice adito per la questione. I mezzi di indagine privata per la concorrenza sleale dell’ex dipendente sono di solito il pedinamento o l’appostamento, ma possono consistere anche nell’acquisizione di materiale di natura video oppure fotografico che attesti il comportamento illecito delle persone. Chiedi una consulenza gratuita!