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Come indagare e come difendersi dall’infedeltà professionale

Sono molte le leggi che regolano e disciplinano il rapporto di lavoro. All’interno del dettato normativo è possibile trovare riferimenti specifici agli oneri ma anche ai benefici che spettano ad ambo le parti. Alla base di tutti i rapporti lavorativi però c’è un elemento imprescindibile, in assenza del quale è impossibile proseguire il rapporto professionale. Si tratta dell’elemento fiduciario, che si aggiunge alla prestazione economica, alla tipologia contrattuale sottoscritta e a qualsiasi altra tipologia di elemento contrattuale inserita nel contratto d’impiego. Nel momento in cui si verifica un’infedeltà il rapporto fiduciario viene incrinato e nella gran parte dei casi viene meno. Il rapporto di lavoro viene regolato all’interno dei contratti collettivi e di tutte quelle forme di regolamentazione che vengono sottoscritte dai rappresentanti di categoria, dai dipendenti o professionisti e dai datori di lavoro. Vediamo quando è possibile parlare di infedeltà e quando tale comportamento può essere valutato in maniera negativa al punto da essere alla base dell’impossibilità di proseguire il rapporto professionale.

 

Infedeltà professionale: cosa vuol dire

Vengono imposti al lavoratore degli obblighi e dei doveri nascenti dalla normativa vigente. Quest’ultima prevede anche delle specifiche sanzioni che possono essere comminate al dipendente nel momento in cui lo stesso non rispetta le previsioni normative. Si pensi nello specifico all’art. 2105, che elenca alcuni degli oneri che vengono imposti al prestatore d’opera e che, se violati, comportano una situazione di infedeltà professionale: ciò implica l’impossibilità del lavoratore di trattare ulteriori affari per conto proprio o per eventuali terzi che possono essere concorrenziali a quelli del datore di lavoro. Tra gli obblighi del dipendente c’è anche quello che gli impone il silenzio, ovvero il non poter rivelare nulla di ciò che attiene ai processi produttivi o comunque le informazioni chiave di cui è venuto a conoscenza mediante lo svolgimento del suo lavoro. In altri termini all’interno di questo articolo vengono enucleati due dei principi più importanti alla base della legislazione aziendale e del lavoro: il divieto di concorrenza sleale e quello di non divulgazione dei segreti d’ufficio. A fronte di tali infedeltà sono previste delle pene abbastanza elevate che possono comportare anche cinque anni di reclusione.

 

La diligenza nel contratto di lavoro

L’articolo 2104 del Codice Civile elenca poi un altro principio elementare del rapporto di lavoro: si tratta dell’obbligo di diligenza. Anche quest’ultimo costituisce un elemento fondamentale alla base del rapporto fiduciario che intercorre tra il datore di lavoro e il professionista o dipendente. Nello specifico comporta l’obbligo del dipendente di operare al fine di garantire il buon andamento dell’impresa nel rispetto degli ordini impartiti dal datore di lavoro o dai dipendenti gerarchicamente a lui superiori. Nello specifico pertanto, per infedeltà si considera qualsiasi comportamento che procura un danno o una perdita aziendale ad opera del dipendente che viola le norme di legge. Tale danno non deve essere provocato da imprudenza, negligenza o imperizia, ovvero dalla colpa, ma intenzionalmente cagionato dal dipendente, come ad esempio la divulgazione illegittima di informazioni o la violazione degli ordini.

 

Come si indaga sull’infedeltà aziendale?

Al fine di confermare i sospetti che ricadono sul dipendente reo di aver violato il rapporto fiduciario è possibile affidarsi a un’agenzia di investigazioni private. In genere, è il legale rappresentante della società che si rivolge ai professionisti anche se, può essere anche il titolare a voler procedere alle indagini. Questa tipologia di investigazione è consentita dallo Statuto dei Lavoratori all’interno dei limiti previsti dallo stesso. Ad esempio, bisogna rispettare specifiche norme per poter installare un sistema di videosorveglianza. Inoltre, non si può indagare sull’orientamento politico, religioso o su altri aspetti della vita dell’individuo. L’agenzia di business intelligence potrà pedinare o appostarsi per verificare le azioni del soggetto sospettato, ma anche verificare tutte quelle informazioni di cui la società è in possesso, come curriculum e lettera di presentazione. Inoltre, potrebbe essere molto utile un’indagine sui sistemi informativi aziendali al fine di verificare eventuali manipolazioni avvenute all’interno dell’azienda. Alla fine di questo procedimento, l’agenzia investigativa consegnerà al mandante un fascicolo con tutte le informazioni raccolte.

 

I reati conseguenti all’infedeltà

In relazione ai riscontri presenti all’interno del fascicolo frutto dell’attività investigativa, sarà possibile verificare il comportamento che ha minato il rapporto fiduciario tra il datore e il dipendente. A questo punto si possono aprire due diverse vie: una meno grave che comporta la sanzione disciplinare al dipendente imposta dal datore di lavoro in base alle disposizioni previste all’interno degli appositi contratti; in alternativa, qualora nella condotta del dipendente si configurino gli estremi di un reato, sarà l’autorità giudiziaria a doversi esprimere e, se è il caso, a comminare il licenziamento, oltre che una specifica sanzione pecuniaria o limitativa della libertà, in relazione a quanto previsto per il reato integrato. In tale ultimo caso, qualora ci sia un grave pregiudizio per l’azienda, sarà possibile chiedere il risarcimento dei danni subiti.

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