Casi di mobbing in crescita: quando rivolgersi a un investigatore privato può aiutare a difendersi
15-07-2022
Inizialmente utilizzato nel campo dell’etologia, il termine mobbing deriva dall’inglese e viene impiegato oggi per indicare una serie di comportamenti aggressivi e persecutori messi in atto sul posto di lavoro per colpire e isolare una vittima.
Al suo interno rientrano frasi e comportamenti offensivi e molestie, ma anche il demansionamento improvviso, il trasferimento forzato presso altre sedi dell’azienda o cambi di orario come il passaggio al turno di notte. Può essere considerata mobbing anche la decisione di mantenere il lavoratore a svolgere mansioni pesanti pur sapendo che quest’ultimo soffre di una patologia che rischia di aggravarsi per lo sforzo, oppure farlo lavorare in luoghi non adeguati (scantinati, sgabuzzini, etc.) al fine da spingere la persona alle dimissioni.
Le azioni di mobbing non sono solo verticali, ma comprendono anche comportamenti vessatori da parte di colleghi singoli o in gruppo (si parla di mobbing orizzontale) che puntano a isolare la vittima e a metterla in cattiva luce con i superiori.
Purtroppo, si calcola che i casi di mobbing – dovuti anche al genere e all’orientamento sessuale – coinvolgano quasi il 10% dei lavoratori in Italia (e nell’Unione Europea) in un fenomeno in costante aumento.
Quali sono le tutele contro il mobbing in Italia?
Attualmente, nel nostro Paese questa pratica non è ufficialmente citata dal Codice Civile, ma i comportamenti vessatori rientrano all’interno delle norme che tutelano la salute, la sicurezza e il benessere del lavoratore come nel caso degli articoli 1175, 1375, 2043, 2087, 2103. Ad essi si uniscono lo Statuto dei Lavoratori e il Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, dedicato al contrasto delle discriminazioni sui luoghi di lavoro.
Allo studio vi sono alcune proposte di legge specifiche che dovrebbero regolare meglio il fenomeno, ma nell’attesa alcune indicazioni sono giunte dalla Corte di cassazione. La sentenza n. 12827 di aprile 2022, ad esempio, ha condannato il presidente di una s.r.l. per atti persecutori, dopo che aveva utilizzato una serie di condotte minacciose, generando nei dipendenti uno stato di ansia e paura. In questo caso, il mobbing è stato equiparato allo stalking aggravato e il datore di lavoro, che in nome di una presunta efficienza ha sottoposto a rimproveri pubblici e minacce continue i dipendenti è stato condannato a risarcire in separata sede cinque lavoratori che si sono costituiti parte civile.
Per supportare l’accusa di mobbing in sede civile è utile contare il più possibile su prove che dimostrino la condotta lesiva nei propri confronti e che possono comprendere documenti e e-mail, ma anche testimonianze dirette. Affidarsi a un investigatore privato permette di avere il supporto di un professionista al momento di raccogliere il materiale, così da dimostrare in maniera più semplice non solo i danni subiti, ma anche la sistematicità del fenomeno (che altrimenti potrebbe essere catalogato come straining).
I detective di Milano Investigazioni sono specializzati nelle indagini alla persona e dispongono delle necessarie autorizzazioni per agire in tutta sicurezza, aiutando il cliente a fare in modo che in caso di mobbing la richiesta di risarcimento danni in sede